Lardini - quando la cultura del bello si fonde con il rigore.

Come promesso vi racconto un po' di più del mio viaggio ad Ancona, vi ho lasciato un po' sulle spine per colpa del lavoro e dei troppi impegni di questi giorni. Ora vi ripago con un post abbastanza dettagliato, l'ho scritto in treno mentre tornavo a Milano, ma, non l'ho pubblicato subito perché dovevo ancora scegliere le immagini più adatte.

Quest'azienda, nata da una fortunata intuizione dei fratelli Lardini, è diventata un modello d'eccellenza sartoriale Made in Italy nel mondo.
A mio avviso il punto di forza dell'impresa sta nella differenza caratteriale dei due fratelli;
Andrea è molto pratico, realista e concreto. Luigi, invece, ha una vera passione per lo stile, la bellezza e i dettagli. In questo modo la cultura del bello si fonde con il rigore.

L'esperienza trentennale nella tradizione sartoriale di Lardini si lega ai macchinari di nuova generazione.
Bisogna tenere a mente che nessuna macchina, per quanto precisa e sofisticata, può sostituire la specializzazione del personale e questo i Lardini lo sanno bene.
Punto fondamentale è la ricerca continua ed approfondita. Ogni materiale è un mondo a parte che ha bisogno di trattamenti e macchinari diversi.

Inoltre, molti materiali possono trovare nuove utilizzi ed applicazioni innovative che possono diventare la fortuna di un marchio.
Competenza, precisione, gusto e ricerca; questi sono gli elementi che fanno la differenza.

Ecco ora una piccola curiosità.
I capi Lardini sono riconoscibili per merito di un fiorellino che si ritrova su ogni capo dell'azienda, ma da dove nasce quest'idea?
Un tempo, sul lato sinistro della giacca, si metteva un po' di tutto. Da qui è nata l'idea di mettere un simbolo riconoscibile prima sull'occhiello della giacca e poi su tutti i capi Lardini. Il fiore (che all'inizio era un girasole e poi si è trasformato nell'odierno logo) è un idea di Luigi ed è molto romantica, infatti, ha pensato a qualcosa che si potesse donare alle donne.

Laura Marsiglio