In questo week-end ho avuto modo di pensare a come il virtuale si sta legando al reale.
Sempre più gente insegue il mito della "connessione perenne"; essere sempre raggiungibili e soprattutto poter sempre raggiungere gli altri.
Ma tutta questa virtualità fa veramente bene ai rapporti?
Indubbiamente rende tutto più semplice, ma i rapporti diventano meno profondi. Il rischio è di rendere sostituibili tra loro le persone, che diventano entità virtuali interscambiabili, una sorta di voce interiore con vita propria.
Un altro problema del virtuale è la frequente presenza di incomprensioni, per quanto gli smiles possano aiutare non riescono a sostituire le espressioni ed i gesti; bisogna poi tener conto del fatto che sistemate le cose virtualmente può risultare difficile.
Troppi contatti portano ad un eccesso di ascoltatori, il rischio è di non differenziare più in base all'ascoltatore, i discorsi diventano standard; non è importante chi ascolta, l'importante è sfogarsi o mantenere i contatti.
Tutto questo virtuale rischia di rovinare il reale, creando l'illusione di esser circondati da persone anche quando si è soli.
Una realtà parallela che cerca di farsi spazio, ma bisogna stare attenti, gli amici non sono quelli che ci sono virtualmente nel momento del bisogno, è facile esser presenti con un sms o su msn e facebook, ma è difficile staccare da tutti per dedicare attenzioni ad una sola persona.
Laura Marsiglio
mi piace! anche la novità del punto e virgola :D
RispondiEliminaperò.....
[...] presenza di incomprensioni....DUE PUNTI
per quanto gli smiles possano aiutare....VIRGOLA
[ho un paio di dubbi qui e là ma amen]
[...] nel momento del bisogno....PUNTO
bella questa riflessione mi piace
RispondiEliminadavide